Nuevo orden, , Michel Franco, Messico, 2021, Leone d'argento Festival di Venezia, Gran premio giuria.

Violenza trasversale, interclassista. Borghesia rinchiusa nei suoi riti autocelebrativi, spietatamente sorda e indifferente davanti alla disperazione. Mattanza gratuita dei rivoltosi, che risolvono la rabbia sociale in arcaica ritualità sanguinaria fine a se stessa. Rappresentanti del potere politico corrotti e collusi, i veri mandanti del crimine che occultano i loro misfatti col rito di un'impiccagione pubblica e collettiva che sia di monito a chiunque osi opporvisi. Ogni classe ha i suoi carnefici, ma anche i suoi martiri. Marianne, la borghese più umana e sensibile alle altrui miserie, sfuggita per caso alla strage, verrà torturata e infine  trucidata. Peggior sorte rispetto ai suoi ospiti morti sul colpo. Christian, l'autista che aiuta la sposa a nascondersi e sua madre, la fedele cameriera che, a differenza degli altri servitori, non ha partecipato al saccheggio e alla mattanza, vengono accusati del sequestro. I più compassionevoli e leali sono condannati a morte, capri espiatori immolati proprio perché innocenti e diversi, non partecipi del rito distruttivo. Colpisce la assenza di qualsiasi disperazione e la composta dignità con cui affrontano l'esecuzione, rassegnati da sempre a subire soprusi ed ingiustizie. Tre eroi che scontano il fatto di essere disorganici al sistema.

Che c'è di nuevo? Nulla. Questo orden è viejo come il mondo, non solo in Messico, e forse il film non meritava tanta attenzione e neppure il premio. 

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