Le bruit des moteurs, Philippe Gregoire. Canada, 2021. Torino film festival. in concorso.
I doganieri, fino ad ora sorveglianti e controllori della frontiera canadese, si armano e dunque si allenano al poligono. Un salto di qualità. Convinti o perplessi, che altro resta da fare in quella landa desolata per accedere ad un posto fisso? Dogana, autodromo o industria di naftalina, il resto è terra nera e fertile che gli avi hanno smesso di coltivare. E chi è l'istruttore di tiro? Alexandre, il più disorganico al sistema e il più irriducibile all'obbedienza, retaggio atavico di ascendenze gloriose nell'irredentismo anti invasori inglesi tumulati in terra sconsacrata. E' chiaro che debba essere espulso e la decisione viene comunicata da una supervisora che esplicita senza reticenze inviti a partecipare a menage a trois con il di lei consorte. Il pretesto è fornito dalla sua attività sessuale ritenuta eccessiva all'interno del college che ospita procaci e consenzienti doganiere. Controllo non solo all'esterno, ma irruzione e bonifica pulsionale, frontiere interne da regolamentare, thanatos ed eros. Permesso non retribuito, si torna a casa dalla madre imprenditrice dove, tra il rombo dei motori e puzza di gomme bruciate, sembra ritrovare continuità col passato . Ma la tregua è breve, la persecuzione ad opera dell'ordine costituito non si placa. Compaiono in chiesa, guarda caso, disegni pornografici il cui protagonista ha il volto di Alexandre e due integerrimi poliziotti prima lo ammoniscono, poi lo minacciano infine lo torturano ustionando prima le sue mani e poi il volto. Nuovamente bandito, foglio di via, questa volta dal villaggio natio. Non gli resta che sostare, immobile, su un guard rail al centro di una carreggiata ed aspettare lo schianto, per lo meno distrutto dai rombanti motori familiari fin dall'infanzia. Film metaforico, atmosfere rarefatte, spunto interessante. Eccede con la comparsa della pilota islandese che conosce il suo passato e lo induce a riti ( propiziatori? purificanti?) con acqua fluviale e falò sulla radura. Il gusto del criptico gli ha forzato la mano. Onanismo estetico, peccato.
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